Imbattersi in un matsuri di fine estate a Yanaka

Fare due passi a Yanaka è come intraprendere un viaggio nel tempo e trovarsi catapultati in una Tokyo che non esiste più, la Tokyo degli anni ’50 o ’60, un mondo fatto di casette basse e piccoli negozi di quartiere, un mondo distante dalle luci al neon e dai fasti di Shibuya e Shinjuku.

Camminare tra le sue strade ti porta in una dimensione da paesino, fatta di intimità familiare, in cui è facile immaginarsi una vita fatta di piccoli eventi quotidiani: la spesa, le chiacchiere con i vicini, la cena da preparare, i gatti da coccolare.

È il nostro ultimo giorno di viaggio, e non posso lasciare la mia amata Tokyo senza fare un saluto al cuore della vecchia Shitamachi, la città bassa, i quartieri popolari. Amo particolarmente questa area di Tokyo, in cui sembra che il tempo di sia fermato. E Tokyo sembra volermi stupire ancora una volta prima di andare via, e farmi un regalo: arriviamo in zona, infatti, proprio durante i preparativi del matsuri di fine estate del quartiere e anche se avevamo altri programmi in corso (in particolare, il Koenji Awa Odori), non possiamo esimerci dal prendere parte alla festa di quartiere.

Tokyo, giorno 9

A spasso per Yanaka, il quartiere dei gatti

Yanaka è un’area che si è sviluppata, a partire dal periodo Edo (1606-1868), come città tempio: è qui, infatti, che gli abitanti di Tokyo si recavano per pregare nei templi costruiti in quel periodo, il Tennoji e il Kaneiji. Questa è una zona peculiare di Tokyo, risparmiata dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale e dai terremoti, ha potuto preservare intatta la sua atmosfera e il suo aspetto, permettendoci così di immaginare come doveva essere la Tokyo dell’immediato dopoguerra.

Qui troviamo Yanaka Ginza, la principale arteria commerciale del quartiere, lunga 150 metri dove sorgono circa una settantina di negozi. E il simbolo del quartiere sono i suoi gatti: qui infatti potrete incontrare numerosi gatti che popolano il cimitero di Yanaka (uno dei must see della zona, soprattutto durante la fioritura dei ciliegi), e c’è persino un negozio dedicato esclusivamente ai nostri amici felini (dove ovviamente non ho mancato di fare visita).

Yanaka forse può sembrare un quartiere privo di attrattive: non c’è effettivamente qualcosa che valga la pena essere visitato, non c’è il movimento che troviamo a Shibuya, un grande parco come Ueno o un tempio come il Senso-ji. Questo è per me il luogo giusto per fermarsi, passeggiare tra le sue stradine sbirciando nei suoi vecchi negozietti, vivere un momento di calma e distacco, senza la corsa “al monumento” o attrattiva. Yanaka per me è scoprire una Tokyo che (quasi) non esiste più.

Passeggiamo a zonzo per il quartiere e quasi non ci rendiamo conto del tempo che passa, fino a che non incrociamo gruppi di persone abbigliate a festa e tanti sfavillanti mikoshi, le portantine tipiche dei matsuri, i piccoli santuari con cui il kami, la divinità protettrice, si appresta a lasciare il jinja, il santuario, per essere portato in giro, tra la gente.

La frenesia della festa si percepisce nell’aria, assistiamo ai preparativi, vediamo le persone smettere i loro panni da cittadini comuni, per indossare quelli da matsuri. E intanto si beve, si chiacchiera e si mangia.

Matsuri, infatti, vuol dire anche (principalmente?) cibo, e non ci vuole molto per lasciarci condurre dagli abitanti del quartiere verso le bancarelle di street food che vendono di tutto: una gioia per gli occhi e le papille gustative. Come non lasciarsi tentare da tutto questo ben di Dio: takoyaki, yakisoba, yakitori solo per citare alcuni tra i cibi tipici da matsuri! Ma c’era veramente di tutto!

Amo l’atmosfera dei matsuri, così goliardica, divertente. E non posso che rimanere incantata dai tradizionali giochi dei festival in Giappone, come il kingyosukui 「金魚救い」(letteralmente: raccogli il pesce), un gioco nato in epoca Edo, che sicuramente avrete visto numerose volte in tanti anime e manga. Si gioca individualmente, ricevendo in dotazione un apposito retino rotondo con la parte centrale in carta di riso e un contenitore: l’obiettivo è cercare di pescare il maggior numero di pesci rossi dalla vasca. Bisogna essere davvero molto abili nel catturare il pesce rapidamente, prima che la carta del retino si rompa!

Ma ormai sta per cominciare la processione con i mikoshi, cominciamo a sentire levarsi i cori e i suoni dei taiko, che scandiscono movimenti e canti: amo le feste giapponesi, ci si sente subito parte integrante di tutta questa gioia, un momento di condivisione e divertimento per tutto il quartiere.

Seguiamo tutta la sfilata, lasciandoci trascinare da questa frenesia incontenibile che ci porta fino alla stazione JR di Nippori, dove ci sono i suonatori di taiko dai quali è difficile non lasciarsi incantare.

Una mattinata bellissima, il modo migliore per salutare questa città che tanto amo: immersi fino in fondo nella sua atmosfera più vera e nella sua vitalità.

Informazioni utili: come arrivare a Yanaka

Mappa tratta da japan-guide.com

A Yanaka si arriva facilmente dalla stazione JR di Nippori, sulla linea Yamanote: troverete subito le indicazioni per il cimitero e per Yanaka ginza.

Leggi anche:

Tokyo, due passi a Yanaka – Orizzonti Blog

Yanesen, la “vecchia Tokyo” sconosciuta – Giapponizzati

 

Daniela

Yamatologa per caso, traduttrice per passione, sognatrice di professione. Un vita in bilico tra Roma e il Giappone, e una passione per la fotografia, la cucina, i libri e i gatti.

4 Comments
  1. Che bella questa zona di Tokyo! Riconosciuta in diversi film giapponesi degli cinquanta e sessanta. Vista della foto è stupenda e chissà nella realtà 🙂

    1. Ciao, grazie per la visita! Io adoro questa zona, non è forse appariscente e d’impatto come Shibuya o Shinjuku, ma amo tantissimo la sua atmosfera rilassata, sembra davvero di fare un salto indietro nel tempo! 🙂

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