Yōkai: mostri dalla tradizione giapponese

Oggi facciamo un viaggio nel terrificante mondo dei mostri giapponesi: un mondo densamente popolato e variopinto quello degli yōkai 「妖怪」 (yō “stregoneria” e kai “apparizione misteriosa”), creature magiche e spaventose che appartengono al mondo della mitologia giapponese.

È nell’oscurità delle tenebre che i “mostri” escono allo scoperto, con il loro strascico di paure ataviche. Sono esseri terrificanti, dotati di poteri soprannaturali e solitamente dall’aspetto animalesco e inquietante: essi vivono in parallelo agli uomini, che costituiscono il principale oggetto dei loro inganni e malefici. Eppure, non tutti gli yōkai sono necessariamente portatori di sventure; in alcuni casi, infatti, si tratta di entità benevolenti, che portano fortuna in chi si imbatte in loro.

Sono tutte entità estremamente diverse tra loro, per aspetto, malignità e origine: alcuni possono avere sembianze umane, altri sembianze animali o anche di oggetti di uso comune, oppure possono apparire come fenomeni spettrali; gli yōkai possono essere catalogati anche in base al luogo in cui generalmente appaiono, alcuni sono yōkai di montagna, altri degli alberi, della neve o del mare.

Tra gli yōkai ci sono i mutaforma, chiamati bakemono 「化け物」o obake 「お化け」: sono esseri che hanno la capacità di cambiare il proprio stato, la propria natura, per lo più di origine animale. Volpi, tanuki, gatti e serpenti quando diventano molto anziani, si pensa che acquisiscano poteri magici, cambiando appunto forma e ingannando gli uomini.

Un’altra categoria di creature magiche e misteriose è rappresentata dagli yūrei 「幽霊」vale a dire i fantasmi, quindi anime che vagano ancora nel nostro mondo a causa di legami non sciolti e situazioni rimaste in sospeso.

Queste credenze, tutt’oggi profondamente sentite nella cultura giapponese, sono strettamente legate all’idea di animismo che permea la religione autoctona giapponese (lo Shintō), per cui si riteneva che gli spiriti risiedevano in tutte le cose della natura: alcuni di essi avevano un temperamento pacifico, e potevano portare buona fortuna e un buon raccolto, altri invece erano violenti e malvagi, portando sfortuna e provocando disastri naturali e malattie. Tutto ciò rendeva necessaria la pratica di rituali per calmare gli spiriti, e trasformarli in essere benevolenti.

Vediamo ora alcuni degli yōkai più famosi in Giappone.

1. KAPPA

Il kappa 「河童」 è senza dubbio uno degli yōkai più noti e amati in Giappone, una creatura acquatica che popola laghi, fiumi e stagni.

Il kappa ha le dimensioni di un bambino di circa 10 anni e un aspetto che ricorda quello dei rettili: pelle squamosa e verde, mani e piedi palmati; secondo diverse descrizioni, sul viso hanno un becco simile a quello delle tartarughe, come il guscio che hanno sul dorso. La sua caratteristica principale è la depressione piena d’acqua in cima alla testa, da cui trae la sua immensa forza. Se l’acqua viene versata, il kappa rimane debole e inerme.

Ama nutrirsi di cetrioli, nonché del sangue e delle interiora delle vittime che riesce a trascinare nei fiumi.

Infatti, anche se spesso i loro scherzi spesso sono relativamente innocui, in realtà i kappa sono degli esseri temibili, che rapiscono bambini e bestiame trascinandoli in acqua, e dopo averli fatti annegare, si nutrono delle loro interiora risucchiandole dallo sfintere.

Kappa e modi di dire giapponesi:

「陸に上がった河童」
Oka ni agatta kappa

Letteralmente: un kappa sulla terraferma. Quindi quando si è fuori dal proprio contesto abituale e non si è in grado di dimostrare le proprie capacità, la propria “forza”. In italiano diremmo “sentirsi un pesce fuor d’acqua”.

「河童の川流れ」
Kappa no kawa nagare

Letteralmente: un kappa che si fa trascinare dalla corrente. Il significato è simile a quello di saru mo ki kara ochiru (anche una scimmia cade dall’albero), quindi anche i migliori possono sbagliare, o semplicemente “nessuno è perfetto”.


2. TENGU

Yuko Shimizu

I tengu 「天狗」(“cane celeste”) nel panorama delle creature mitologiche giapponesi, sono considerati dei valorosi combattenti.

Essi sono tradizionalmente rappresentati con l’aspetto di uomini-uccello, dotati di un lungo naso prominente o di un becco, ali sulla testa e capelli rossi, la faccia può essere rossa, verde o nera, mentre orecchie e capelli sono generalmente umani. I tengu hanno la capacità di trasformarsi in animali o esseri umani, anche se generalmente mantengono alcune caratteristiche del loro aspetto, come un naso particolarmente lungo o una costituzione simile ad un uccello.

Essi inoltre possono creare illusione, oltre a volare e anche teletrasportarsi verso luoghi lontani. I tengu, inoltre, erano visti anche come nemici dell’insegnamento buddhista, in quanto tormentavano e ingannavano i monaci, e davano fuoco ai monasteri.

Strettamente legati al mondo monastico, essi sono considerati spiriti della montagna, spesso sono ritratti vestiti come eremiti di montagna (yamabushi「山伏」).


3. YUKI ONNA

La Yuki Onna 「雪女」donna delle nevi, è uno spettro femminile che tradizionalmente appare nelle notti delle tormente di neve.

Lo spirito appare come una bellissima donna alta, dai lunghi capelli neri e dalla pelle estremamente pallida, avvolta in un kimono bianco, ma a dispetto della sua bellezza, i suoi occhi provocano terrore nei mortali ed è considerata da tutti gli uomini uno spettro estremamente pericoloso. Nel camminare sulla neve non lascia tracce (secondo alcune storie, non ha nemmeno i piedi) ed è in grado di trasformarsi in una nuvola di nebbia o neve se minacciata.

Secondo alcune leggende, si tratterebbe dello spirito di una donna morta assiderata nella neve, che si mostra ai viandanti intrappolati nelle bufere di neve per ucciderli e congelare il loro cadavere.


4. ROKUROKUBI

I rokurokubi 「轆轤首」sono yōkai che di giorno hanno normalissime fattezze umane; si tratta solitamente di donne che si trasformano al calar delle tenebre: il loro collo si allunga a dismisura, permettendo alla loro testa di spostarsi a notevole distanza dal corpo.

Solitamente non si tratta di esseri malevoli, molti di loro nemmeno si rendono conto di avere questi poteri, le loro teste si aggirano durante la notte mentre i loro corpi dormono, e si palesano per lo più a ubriachi e folli per spaventarli.

Alcuni però possono essere malvagi, spaventando gli uomini a morte e nutrendosi dei loro corpi. Sono ritenuti in alcuni casi la reincarnazione di uomini particolarmente peccaminosi, dediti ai piaceri della vita.


BAKEMONO

In questa categoria rientrano i cosiddetti “mutaforma”, che sono capaci di assumere altre sembianze: sono quindi considerati esseri ingannevoli e furbi, che acquisiscono i loro poteri con l’età che avanza. Si tratta solitamente di animali.

5. KITSUNE

Kitsune 「狐」è la volpe in giapponese, uno dei bakemono più famosi. È una creatura soprannaturale dotata di un grande ingegno e astuzia, in grado di vivere per molti anni e di sviluppare con l’età poteri soprannaturali, come la capacità di appiccare o sputare fuochi, creare illusioni e, più importante di tutti, l’abilità di cambiare aspetto ed assumere sembianze umane. Più una volpe è vecchia e potente, più code possiede.

Qui trovi l’articolo completo dedicato alla volpe, kitsune.


6. TANUKI

Tanuki, stampa di Yoshitoshi (1881)

Il tanuki 狸」 è un cane-procione, animale appartenente alla famiglia dei canidi e originario dell’Estremo Oriente, via di mezzo tra un procione e un tasso, ma è anche una creatura mitologica che ha origini molto antiche in Giappone, e che è considerata, alla stregua della volpe, un animale magico e astuto, maestro del travestimento e mutaforma, scherzoso e malizioso.

Qui trovi l’articolo completo dedicato al tanuki


7. BAKENEKO

Il bakeneko 「化け猫」 è un gatto mostruoso, uno yōkai mutaforma, in grado di assumere altre sembianze esattamente come kitsune e tanuki.

Secondo le credenze popolari, un gatto diventa una creatura mostruosa se raggiunge un’età molto avanzata o un peso particolarmente elevato; in alcuni casi, si pensa che si trasformino in yōkai dopo aver vissuto in una casa per un periodo di 3 anni, oppure per attaccamento al proprio padrone. Un bakeneko ha l’aspetto di un normale gatto ma dalle dimensioni nettamente maggiori, ha la capacità di camminare sulle zampe posteriori, di creare sfere di fuoco e di assumere sembianze umane, mantenendo comunque i propri tratti felini; a volte, può persino arrivare a divorare una persona per sostituirsi ad essa.


8. KASABAKE

Non ci sono solo mostri e animali a popolare le notti giapponesi, ma anche oggetti di uso quotidiano che si trasformano in esseri viventi, come il Kasa-obake 「傘おばけ」lo spettro ombrello, uno yōkai che appartiene al mondo degli tsukumogami, cioè gli spiriti delle cose, che si generano da oggetti di uso comune: secondo una credenza popolare quando un qualunque utensile compie almeno 100 anni diventa uno spirito, il cui aspetto può variare sia in base al tipo di oggetto da cui viene originato, sia in base all’uso che ne è stato fatto e alle sue condizioni.

Se l’utensile è stato gettato via senza alcun rispetto, perché ritenuto ormai inutile, oppure trattato male o rotto, diventerà uno spirito maligno in cerca di vendetta, e anche il suo aspetto sarà terrificante; in caso contrario, avrà un aspetto benevolo e si manifesterà solo per apparizioni inoffensive. Il kasabake ha l’aspetto di un ombrello  con una gamba al posto del manico e un occhio solo, e si aggira durante la notte ridendo, con la lingua fuori dalla bocca in un perenne sberleffo.


Infine, una curiosità riguardo Kyoto: forse non tutti lo sanno, ma nella città esiste una famosa yōkai street 「妖怪ストリット」, cioè la”strada dei mostri”: si tratta di una parte della Ichijō-dōri la cui fama risale a un episodio leggendario del periodo Heian (794-1185). All’epoca, infatti, la Ichijō-dōri era il confine più settentrionale di Heian-kyō, ed era considerato il limite tra il mondo umano e quello sovrannaturale.

Secondo un’antica leggenda, una notte d’estate i vecchi oggetti gettati via dagli uomini abbiano preso vita sotto forma di yōkai, penetrando nella Capitale proprio attraverso Ichijō-dōri e spaventando a morte gli abitanti della città. Per ricordare questa leggenda, ogni anno si svolge la Parata Notturna dei Cento Demoni (la Hyakki Yagyō), quando decine di persone in abiti mostruosi e coloratissimi sfilano per Ichijō-dōri, ricordando queste processioni notturne di demoni divenute popolari in epoca Heian, quando si pensava che in alcuni momenti della notte fosse meglio non uscire, per l’alta probabilità di imbattersi in orde di demoni.

 

Piccola bibliografia in italiano sugli yōkai:

Daniela

Yamatologa per caso, traduttrice per passione, sognatrice di professione. Un vita in bilico tra Roma e il Giappone, e una passione per la fotografia, la cucina, i libri e i gatti.

3 Comments
  1. Sono nel mezzo di una maratona dedicata alla mitologia giapponese: sto cercando e leggendo tutto ciò che trovo su Yurei, Yokai e personaggi delle leggende nipponiche. Col tempo a disposizione ho deciso di approfondire una mia passione, questo articolo è davvero interessante!

    1. Ciao Paola, ti ringrazio tanto, sono felice che l’articolo ti sia piaciuto. Se non li hai ancora letti, ti consiglio i libri che ho segnalato in bibliografia, troverai tantissimi spunti e approfondimenti! 🙂
      A presto!

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