#3cosegiapponesi Summer Edition

Tipico di me, inaugurare la nuova stagione (a proposito, benvenuto autunno!) con un post dedicato all’estate. Sempre fuori tempo massimo. A mia parziale discolpa, ho diverse bozze che giacciono in attesa un dì di diventare post fatti e finiti, come quello dedicato alle letture estive che stavo scrivendo quando, ops, mi si sono rotte le acque.

Da quel momento le mie giornate sono come finite risucchiate in un vortice infinito, e trovare il tempo di portare a termine qualcosa è diventata un’impresa disperata. Ma ci stiamo lavorando. E presto parleremo anche delle mie letture estive, promesso (che diventeranno con buona probabilità le letture di Natale).

Dunque, mi fermo e guardo il calendario giapponese: oggi è una giornata di festa in Giappone, si celebra infatti l’equinozio d’autunno, lo Shūbun no hi 「秋分の日」, festività che nasce per celebrare il cambio di stagione, che per l’agricoltura anticamente aveva moltissima importanza: in questa giornata le ore diurne e quelle notturne hanno la stessa durata. L’equinozio d’autunno è anche strettamente legato alla tradizione buddhista: oggi molti giapponesi colgono l’occasione per visitare i propri antenati e offrire loro omaggi, cibo, fiori, incensi e preghiere.

Oltre alle celebrazioni per i propri cari defunti, segnate dall’equinozio, questa stagione si riempie di nuovi colori (il rosso degli aceri che presto tingerà l’intero paese), ma anche di rituali e antiche tradizioni, come quella della luna piena di metà autunno, l’O-tsukimi: il plenilunio dell’ottavo mese era considerato il più bello dell’anno, e in questa occasione i nobili della corte Heian si riunivano per festeggiare ed ammirare la bellezza della luna piena, componendo musica e versi di poesia tanka.

Ma dicevamo, l‘estate. È stata una strana estate questa, fatta di attese, pazienza e (mal) sopportazione del caldo asfissiante. Non tutto è filato liscio e le cose sono andate in maniera del tutto inaspettata, non senza alcuni momenti di sofferenza. Ma oggi ci lasciamo tutto definitivamente alle spalle, è arrivato l’equinozio autunnale a segnare l’inizio di una nuova stagione, fatta di maglioni caldi, nottate avvolti nelle coperte più pesanti, foglie da calpestare e tazze di tè bollente.

Ma alcune cose di questa strana estate voglio ricordarle, pertanto vi propongo una nuova versione del mio consueto instariepilogo del mese, stavolta suddiviso per argomento. Ecco quindi la mia estate in #3cosegiapponesi.

 

FOOD

Ogni occasione è buona per mangiare, e anche questa estate non ci siamo fatti mancare alcuni dei miei piatti preferiti della cucina giapponese, oltre a un gradito ritorno, quello del sushi, che non ho mangiato per quasi un anno.

Le ricette dell’estate (stra-collaudate) le trovate sul blog:

BOOKS

Una cosa non manca mai nelle mie estati: un buon libro (e anche più) da leggere. Questa estate sono riuscita a leggere diverse cose di cui ho intenzione di parlarvi al più presto (possibilmente prima di Natale), intanto tra i miei consigli di lettura vi cito velocemente:

  • La casa della luce di Yoko Ogawa, per gli amanti dei racconti un po’ claustrofobici e inquietanti.
  • Cerchi Infiniti. Viaggi in Giappone di Cees Nooteboom, per gli amanti del viaggio, nel senso più profondo, di qualcosa che cambia radicalmente il nostro modo di essere.
  • Tokyo insolita e segreta, per scoprire la città al di fuori delle rotte turistiche più battute e conosciute.

E per la categoria manga:

 

LIFE&BLOG

Questa estate non ho potuto viaggiare o partecipare a grandi eventi, e forse anche il blog ne ha un po’ risentito, tuttavia sono riuscita a pubblicare due articoli di viaggio a cui tenevo molto, dedicati alle mie città del cuore: Tokyo e Kyoto. Se non li avete letti, eccoli qui:

E l’ultima foto, be’, penso valga più di mille parole: nella notte del 20 luglio è finalmente nata la mia piccola Totorina, una nuova avventura con i suoi alti e bassi, ma sicuramente densa di felicità. Abbiamo davanti a noi una strada tutta da vivere e da scoprire, e sinceramente non vedo l’ora.

Alla prossima 🙂

Daniela

Yamatologa per caso, traduttrice per passione, sognatrice di professione. Un vita in bilico tra Roma e il Giappone, e una passione per la fotografia, la cucina, i libri e i gatti.

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