Come forse saprete, in Giappone è molto sentito il trascorrere delle stagioni, che hanno dei connotati e un’immagine ben definiti: l’estate calda e torrida è rappresentata dalle lucciole e dai matsuri, gli autunni tiepidi sono rappresentati dal rosso dei momiji, gli aceri giapponesi, gli inverni freddi rappresentati dalla neve, e la primavera, la stagione giapponese per eccellenza, rappresentata dai fiori di ciliegio, simbolo di rinascita. Questa è una cosa di cui i giapponesi vanno molto fieri, tanto da domandare agli stranieri se anche nel loro paese ci sono le “quattro stagioni” (e no, non parliamo di pizze ^_^).
In Italia le quattro stagioni esistono come in Giappone, anche se questo passaggio e questa simbologia non è così radicata qui. Eppure io quest’anno ho avuto modo di assistere a questi mutamenti stagionali da una visuale privilegiata: il giardino dell’Istituto giapponese.
Quest’inverno a Roma è stato particolarmente freddo, e per la prima volta da anni ha nevicato. Girare per la città innevata è stato un qualcosa di strano e magico, per noi così poco abituati a questo fenomeno, la città avvolta dalla soffice coltre bianca è stato uno spettacolo inedito, e il giardino giapponese si presentava così:
Uno spettacolo raro. Ma la neve non è durata, e in poco tempo così com’è arrivata, si è sciolta. E ormai il freddo sta iniziando a lasciare spazio al tepore primaverile, e tutto intorno possiamo ammirare il risveglio della natura, miracolo che si ripete ogni anno.
E ora il giardino dell’Istituto sta fiorendo, la primavera si respira ogni giorno di più.
Il bellissimo glicine, in giapponese fuji 藤, è nella sua piena e magnifica fioritura, peccato che le foto non possono trasmetterne il profumo intenso.
I fiori di cilegio non sono ancora sbocciati, ma le gemme ormai cariche, sono pronte a esplodere per regalarci ancora una volta il meraviglioso spettacolo della fioritura.
Il mutare delle stagioni e dei colori, lo spettacolo della natura che ciclicamente si ripete, concetti così cari alla tradizione giapponese, che hanno un qualcosa di rassicurante: non importa quanto sia freddo e buio, ora: tornerà il sole a scaldarti, bisogna solo avere pazienza. La primavera ritornerà.
E ora una comunicazione per chi è di Roma: il giardino dell’Istituto è visitabile nei mesi di marzo, aprile e maggio ogni venerdì pomeriggio e sabato mattina con visita guidata della durata di circa 30 minuti.