Un 2016 giapponese

ギリギリ vale a dire proprio in tempo (o pelo, pelo, se ci piace la reiterazione) arriva il mio post di fine anno, quello in cui ci si riguarda indietro a vedere la strada compiuta fino a questo momento, con un occhio tendente al cammino che verrà, al nuovo anno che ci aspetta con il suo carico di aspettative, buoni propositi, speranze.

Ultimamente sono stata un po’ latitante, lo so, questi ultimi due mesi sono stati un po’ particolari dal punto di vista privato e ho sentito la necessità di staccarmi per un momento dal mondo della rete, dei social, della condivisione e dell’esserci a tutti i costi, sempre e comunque. In ogni caso il blog è sempre vivo e lotta insieme a noi, così come la sua amministratrice/blogger, e il 2017 si prospetta un anno ricco di novità sia per me che per la mia casetta virtuale, novità di cui a breve saprete di più. Per il momento vi annuncio che cominceremo con un bel restyling di grafica e logo, ormai è già da un po’ che ci sto lavorando e tra poco inizieranno ufficialmente i lavori (quindi forse per qualche giorno il blog non sarà agibile, perdonatemi ma stiamo lavorando per voi :D).

Ma prima di pensare al futuro e all’anno che sarà, mi sembra doveroso ricordare insieme a voi che mi seguite (grazie come sempre per il vostro supporto, le mail, i messaggi, i tweet <3) l’anno che è stato, un anno devo dire meraviglioso che mi ha riportato ancora una volta in Giappone alla scoperta di nuovi luoghi di cui innamorarsi, e anche alla riscoperta di vecchi luoghi da sempre amati (Tokyo, sto parlando di te, lo sai!).

Il blog ha raggiunto risultati per me insperati, tantissime visite, nuovi e vecchi amici del blog, tante condivisioni e tanti commenti. Per me è incredibile, se ripenso a come è nato questo blog ormai 5 anni fa. Sono felice anche dei risultati dei social network, che sto cercando di curare al meglio, per quanto la programmazione non faccia proprio parte del mio DNA, sulla pagina Facebook siamo arrivati a 2,923 fan, su Twitter a 1,898 follower, su Instagram a 707 follower. E lo so, i numeri alla fine non contano, ma a me fa piacere ricordare quante persone si sono affezionate a questa pagina, e mi permette di cercare ogni giorno di migliorare quello che faccio. L’ho già detto, ma vi ringrazio di nuovo di cuore!

Dunque, il 2016 si è aperto alla grande: questo infatti è stato l’anno del 150° anniversario dei rapporti tra Italia e Giappone, anniversario che ha portato in Italia tantissimi eventi legati al Giappone, permettendo a tantissime persone di scoprire aspetti in alcuni casi inediti di questo paese, volti al miglioramento delle relazioni tra i due paesi. Una serie di eventi che in alcuni casi mi hanno vista in prima linea grazie al mio lavoro, e che mi ha anche consentito di scoprire artisti e realtà che conoscevo davvero poco. Direi un ottimo modo per iniziare il nuovo anno!

150 anni rapporti Italia-Giappone

A febbraio siamo tornati a parlare di tradizioni giapponesi, un aspetto a cui ho dedicato diversi post quest’anno, abbiamo infatti parlato del Setsubun, festa con cui ci si prepara ad accogliere la primavera che verrà, e prendendo spunto da una nuova app, dell’importanza delle stagioni in Giappone, e di come l’anno giapponese tradizionalmente si divida in 72 piccole stagioni.

(C) うつくしいくらしかた研究所

Arriviamo a marzo, mese che preannuncia l’arrivo della primavera, stagione di rinascita e nuovi inizi (non per niente, è il mese che rappresenta la fine dell’anno fiscale e scolastico in Giappone), con i due post più letti dell’anno: Hanakotoba, il linguaggio dei fiori in Giappone, e la prima ricetta dell’anno, quella degli Hanami dango, realizzata per #sakurandom, il progetto che ormai condivido da 4 anni con un gruppo fantastico di blogger, tutti veri amanti del Giappone.

Ad aprile vi ho raccontato di una magnifica mostra dedicata al kimono prete-à-porter, con un breve excursus sullo sviluppo dell’abito tradizionale giapponese, e siamo tornati a cucinare dolci, con la ricetta del ciambellone al matcha, anche questa devo dire molto apprezzata. Maggio è stato il mese delle riflessioni, vi ho infatti parlato di Giappone in un post scaturito dalla lettura di un libro per alcuni aspetti un po’ controverso, il celebre Giorni Giapponesi di Angela Terzani Staude, e su quanto ormai si trovi un po’ di tutto sul Giappone in rete, in un modo in cui a volte faccio gran fatica a riconoscermi.

A giugno sono tornata a parlare di lingua giapponese, con un post dedicato ai dialetti del Giappone, nato da un mio vecchio lavoro di ricerca, e per rimanere come sempre in ambito culinario, vi ho parlato di un wagashi tipico di questo mese in Giappone, il Minazuki, tradizionalmente consumato a Kyoto. Il mese di luglio è dedicato al cinema, con la recensione di Tokyo Love Hotel, portato nei cinema italiani dalla Tucker Film, e di Mohican Comes Home, film trasmesso in occasione dell’Estate Giapponese all’Isola del Cinema di Roma. Ma luglio è stato anche il mese di una nuova ricetta, quella della zaru soba, ideale per rinfrescarsi durante le giornate afose estive, e anche il mese che ha dato inizio a un nuovo progetto social dedicato alla lettura: #LibroGiappone, il primo bookclub dedicato al Giappone, realizzato insieme a Michela (MichelaDePellegrin), Anna Lisa (Biblioteca Giapponese), Stefania (Cafè Nihongo), Nicoletta (OneTwoFrida).

Agosto è stato il mese del mio grande ritorno in Giappone, un viaggio che mi ha portato alla scoperta della zona delle alpi giapponesi, tra terme, villaggi storici in mezzo ai monti, e un trekking lungo la Nakasendo, antica via di comunicazione tra Tokyo e Kyoto. Vi ho mostrato l’itinerario completo nel mio post pre-partenza. A settembre ovviamente non ho potuto fare a meno di raccontarvi del mio viaggio, racconto che si è aperto con la mia dichiarazione di amore eterno a Tokyo, e che ci ha portati in una delle stazioni termali più antiche e autentiche del Giappone, Takaragawa Onsen, nella prefettura di Gunma. Nel mezzo, abbiamo anche parlato della Via del Tè in Giappone.

A ottobre, in occasione del mio primo anniversario di matrimonio, ho deciso di scrivere un articolo un po’ lontano dai temi consueti di questo blog, su alcune idee per come organizzare un matrimonio Japan Style, traendo spunto dalla mia esperienza, siamo poi ovviamente tornati a parlare di  Giappone con le nostre disavventure a Tokyo, tra tifoni, gatti ed emergenze mediche, e con Kanazawa, una città che non mi ha conquistata fino in fondo, o almeno come avrei voluto.

Novembre e dicembre sono stati due mesi per me particolari, in cui il blog ha subito una piccola battuta d’arresto, tuttavia ciò non mi ha impedito di parlarvi delle bellezze di Shirakawago, la valle incantata nel cuore delle alpi giapponesi (che in questo periodo, ricoperta di neve credo che sia di una magia unica), e anche di parlarvi brevemente della mia esperienza a Milano, dove ho avuto modo di visitare la bellissima mostra dedicata a Hokusai, Hiroshige e Utamaro, e anche di altri due eventi a tema cucina e sake a cui ho preso parte a novembre.

Insomma un anno denso, di emozioni, ricordi e soddisfazioni che mi ricordano come sia fortunata a poter fare e dedicare il mio tempo a ciò che amo. Il 2017 non so ancora come sarà, so che mi aspetteranno cose molto belle e so che il progetto Tradurre il Giappone, ormai parte della mia quotidianità, andrà avanti come sempre, e con qualche piccola novità all’orizzonte.

A questo punto, non mi rimane che augurare a voi tutti un felice e sereno 2017, anno del Gallo 酉, che sia per voi l’anno della svolta e in cui tutti i vostri desideri si potranno avverare. O che per lo meno, sia meno funesto di questo anno bisesto che si avvia a concludersi 🙂

よいお年を!

 

 

Daniela

Yamatologa per caso, traduttrice per passione, sognatrice di professione. Un vita in bilico tra Roma e il Giappone, e una passione per la fotografia, la cucina, i libri e i gatti.

6 Comments
  1. Grazie ad una cara amica ho “scoperto” il Giappone e il tuo blog ha alimentato questa fascinazione. Ho iniziato a studiarne la lingua che è il primo passo per capire la cultura di un paese; considero le difficoltà una vera sfida che intendo vincere. Ricambio gli auguri, che il 2017 sia un anno pieno di salute e soddisfazioni.

    1. Ti ringrazio tantissimo, e spero che il 2017 sua per te un anno pieno di soddisfazioni e gioie, e che questa avventura col giapponese ti porti lontano 🙂 In bocca al lupo per lo studio, e 頑張って!

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