Proseguiamo il nostro viaggio nella Tokyo letteraria facendo nuovamente un salto nella Tokyo Meiji: abbiamo conosciuto i luoghi popolati e vissuti da Higuchi Ichiyō alla fine dell’Ottocento in Giappone, e ora assistiamo ai cambiamenti della metropoli nel primo Novecento.
L’epoca Meiji (1868-1912) ha rappresentato un momento di scossa: una nuova spinta propulsiva alla modernizzazione, forzata dalla riapertura del Paese dopo due secoli dell’isolamento, costringono il Giappone ad affacciarsi a un mondo nuovo. Gli sconvolgimenti e le innovazioni di quegli anni hanno modificato enormemente l’assetto culturale e sociale del Giappone, e Tokyo diventa il fulcro di quel cambiamento. La città, ma possiamo dire un’intera civiltà, stava cambiando sotto gli impulsi della spinta modernista.
C’è forse un autore che più di tutti ha incarnato e il cambiamento e la crisi dell’uomo Meiji, uno dei più importanti autori della letteratura giapponese moderna: Natsume Sōseki, vero e proprio figlio di Tokyo.
Sono innumerevoli le tracce lasciate da Natsume Sōseki in città, nonostante il fatto che della Tokyo di allora, oggi sia rimasto ben poco. Il terremoto del 1923 e i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale hanno infatti spazzato via la Tokyo più vecchia, eppure alcune vestigia di quel passato, della sua storia, restano ancora oggi visibili, per gli occhi di chi le vuole cogliere.